La Sec ha bocciato di nuovo gli Etf sul bitcoin. L’organismo di controllo di Wall Street ha respinto per la seconda volta la richiesta dei fratelli Winklevoss, i gemelli che hanno investito nel mondo bitcoin, a partire dalla piattaforma di exchange Gemini, buona parte dei proventi della causa contro Mark Zuckerberg per la creazione di Facebook.
La Sec ha chiuso ancora una volta la porta alla proposta di un fondo che replichi l’andamento della criptovaluta più famosa: è ancora troppo alto il rischio di manipolazione delle quotazioni per aprire l’investimento a investitori non sempre preparati in maniera adeguata.
Ma questa volta c’è un ma…
La bocciatura non è stata infatti unanime, ma è stata adottata a tre voti contro uno: a votare a favore dell’istituzione dell’Etf è stata la commissaria Hester Peirce. La quale ha anche motivato il proprio dissenso rispetto alla risoluzione della commissione. Senz’altro il mercato del bitcoin ha ancora diversi aspetti dì immaturità ma i suoi problemi “potrebbero essere mitigati dall’istituzionalizzazione del mercato”. Insomma bocciarne l’evoluzione non rappresenta una soluzione, mentre una progressiva strutturazione degli strumenti finanziari per investire sulle criptovalute andrebbe nel senso voluto dalla Sec.
La misura stessa finisce per risultare contoproducente, secondo Peirce: se si aspetta la maturazione dei mercati spot e derivati su bitcoin e poi si blocca il processo stesso di evoluzione, è il classico cane che si morde la coda.
La bocciatura dimostra “una visione scettica dell’innovazione”: saranno gli investitori che si vogliono tutelare a farne le spese.
È solo uno spiraglio, ma che potrebbe presagire a un cambio di posizione. La Sec deve pronunciarsi su un altro Etf a breve. Entro il 16 agosto!